Workshop : (

Il laboratorio è pensato per facilitare una discussione articolata e riflessiva in c lasse. L’alternanza tra la visione di brevi video ed esercizi può avere una durata complessiva di circa 2 ore a seconda dello spazio che si potrà dedicare alle discussioni di gruppo.

1. Introduzione

10 minuti

Questo momento di formazione è suddiviso in sei parti. Ogni blocco affronta una problematica tipica della prevaricazione on-line e i comportamenti più o meno
diffusi che si associano a queste dinamiche. I sei esercizi proposti partono tutti da uno spunto di riflessione per introdurre un tema topico. L’obiettivo è generare il dubbio e ragionare su questioni che possano permettere ai ragazzi di mettere in discussione aspetti topici relativi all’identità e all’accettazione dell’altro.
La conclusione del workshop porta la classe ha riflettere su come contrastare costruttivamente i fenomeni di prevaricazione attraverso la solidarietà, la mediazione dei conflitti e la definizione di regole condivise tra gli studenti.

Domanda e discussione in gruppo: Perchè secondo voi il fenomeno del bullismo trova un terreno particolarmente fertile on-line?

2. Chi sono io?

10 minuti

Come mi rappresento, come cerco di apparire, quale immagine presento di me e quanto questa immagine corrisponde a chi sono veramente, sono domande cruciali per tutti. Quanto ne siamo consapevoli e quanto cerchiamo di assomigliare all’immagine che diamo di noi?

Discussione in gruppo: Perchè è così difficile essere se stessi?

La storia di B. inizia quando invia un suo video intimo per rispondere alle richieste del fidanzato. Da qui la vita di B. viene trascinata in un baratro che dura tre anni.

3. Quale è la mia identità?

15 minuti

Come mi vedono gli altri è spesso un argomento molto sensibile tra coetanei, l’insicurezza e la paura del giudizio degli altri posso portare a un ‘falso sè’, o seguire gli altri dimenticando se stessi.

Esercizio: Ognuno registra con il proprio telefono una sequenza di un minuto del proprio volto, in silenzio. Tutti i telefoni sono poi mandati in play e appoggiati sullo stesso banco.

Il profilo social di N. è stato rubato per insultare i compagni di scuola, un lungo periodo di disagio e insicurezza che la portano a mettere in dubbio la propria identità e a punirsi fino a quando riuscirà a superare la condizione di vittima.

4. Come mi rappresento?

10 minuti

Come mi rappresento, come cerco di apparire, quale immagine presento di me e quanto questa immagine corrisponde a chi sono veramente, sono domande cruciali per tutti. Quanto ne siamo consapevoli e quanto questo influenza le nostre relazioni con gli altri.

Discussione in gruppo: Quanto corrisponde la rappresentazione che faccio di me e chi sono veramente?

G. è una ragazza violenta, nasconde un segreto che è la causa della sua rabbia ma dopo un grave evento imparerà a gestirla.

5. Perchè uso la mia forza per ferire una persona più debole?

15 minuti

E’ facile che i più deboli, o quelle persone che non si uniscono ad un gruppo, o che faticano a difendersi, diventino bersagli di scherno, angherie o addirittura soprusi da parte dei compagni di classe. Cosa determina questi comportamenti e quali sono i meccanismi che li perpetuano? Sovente alla base di un comportamento violento c’è l’incapacità a comunicare, o un malessere nascosto che non riesce ad essere espresso.

Esercizio: Divisi in coppie, scrivere una pagina di diario di una persona immaginaria he subisce soprusi in classe.

A. è nato prematuro con disfunzioni che debilitano le sue capacità relazionali. Queste sue difficoltà lo portano ad essere il facile bersaglio di un compagno di classe.

F. è il suo migliore amico, diventa il suo persecutore aggiungendo disagio ad una vita già provata dalle difficoltà.

6. Testimoni o conviventi?

10 minuti

Come mi rappresento, come cerco di apparire, quale immagine presento di me e quanto questa immagine corrisponde a chi sono veramente, sono domande cruciali per tutti. Quanto ne siamo consapevoli e quanto.

Esercizio: A gruppi di 5 stilare una lista di comportamenti virtuosi per contrastare il fenomeno della prevaricazione.

S. assiste ai suprusi delle compagne verso una coetanea, dopo esser stata testimone passiva decide di compiere un percorso di giustizia riparativa che la porta ad occuparsi di altri bambini e a fare cose belle.

7. Conslusioni

15 minuti

Discussione in gruppo: ‘Tanto lo fanno tutti’ è un’affermazione che si sente spesso. Cosa ne pensate? è giusto seguire il gruppo?
Come possiamo cambiare una situazione se tutti si adeguando ad una condizione che può essere sbagliata?
Esercizio: in gruppi di tre redigere una lista di 10 consigli per prevenire la prevaricazione. Poi leggerli ad alta voce e verificare quanti consigli sono simili tra i diversi gruppi.